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  • Immagine del redattoreclaudiasportelli91

Parliamo di Icone Fotografiche - Vivian Maier!

Aggiornamento: 21 mar 2022

" Dobbiamo lasciare spazio a coloro che verranno dopo di noi. È una ruota. Si sale e si arriva fino alla fine, poi qualcuno prende il tuo posto e qualcun altro ancora il posto di chi lo ha preceduto, e così via. Non c'è niente di nuovo sotto il sole" . - Vivian Maier -

 

Vivian Maier nasce a New York il 1 febbraio del 1926. Lavora come tata nel tempo libero e con il suo primo stipendio si è comprata la sua prima Rolleiflex nel 1952.


Vivian Maier fotografava per passione. Le piaceva uscire in strada a fotografare, fotografare e fotografare! Utilizzava pellicole Kodak Tri-X ed Ektachrome e ci ha lasciato in eredità circa centomila immagini, tra negativi e diapositive. Oltre duemila negativi non li aveva nemmeno sviluppati.

Solo nel 2007 la sua arte venne a galla grazie a John Maloof, il quale acquistò un box pieno zeppo di centinaia di negativi e rullini di Vivian, ancora da sviluppare.

Quando accadde tutto questo, Vivian Maier era ancora viva. È molto anziana, sopravvive quasi come una clochard a nord di Chicago. Non sa niente di quel che sta succedendo. Nessuno, viceversa, si fa domande su di lei.


La scoperta ha portato al riconoscimento di una delle più grandi fotografe di strada del Novecento, geniale autodidatta, strepitosa testimone del sogno e della realtà americana.

I suoi soggetti preferiti erano le persone comuni impegnate nella loro vita quotidiana: la gente semplice, quella altolocata, le strade del centro e le periferie, i riflessi delle vetrine, gli emarginati, i bambini. Se stessa.

Ma Vivian Maier era curiosa e a un certo punto, quando le strade della sua città non le bastarono più, decise di lasciare il suo lavoro e viaggiare per il mondo. Scattò tantissime foto e non disse mai, al suo ritorno, dove era stata. Solo le sue fotografie raccontarono di questo viaggio durato sei mesi, in cui aveva visitato l’estremo Oriente, l’Egitto, l’Italia, la Francia.


Nel 2009 a seguito di una caduta sulla neve, Vivian Maier morì senza sapere che i suoi scatti stavano cominciando a diventare famosi.

Maloof infatti, oltre a stamparli, cominciò a divulgarli. Erano foto di insolita bellezza, in cui spesso compariva anche il volto di Vivian, magari nel riflesso di una vetrina oppure di uno specchietto. Come se questa grande e sconosciuta fotografa avesse voluto lasciare un segno di sé in un’immagine.

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